Nokheo “germoglio prezioso” aveva 88 anni. Battezzata col nome di Teresa era la più anziana dei cattolici che risiedono a Lamphun. Dei dieci figli, tre erano stati battezzati ma poi per mancanza di una comunità cristiana nella città, senza una chiesa a cui fare riferimento, erano tornati alla loro tradizione buddista originaria.
Dall’inizio della mia presenza a Lamphun ero andato spesso a trovarla, portandole l’eucarestia alla domenica: era l’occasione per conversare con i figli e i vicini.
Abbiamo celebrato il funerale buddista, non c’era modo di fare diversamente. Noi piccolo gruppo di cattolici non abbiamo ancora chiesa, cimitero.
E poi, se avessimo voluto a tutti i costi fare il rito cattolico, i figli, i parenti, i vicini non avrebbero avuto modo di esprimere la loro vicinanza alla famiglia, di far merito per la defunta.
Abbiamo celebrato la messa in casa e recitato del rosario: poi tutto e’ stato realizzato dalla gente del villaggio e dai monaci.
Io e un maestro ci siamo uniti a loro, ai cinque giorni di “festa” e il giorno del funerale abbiamo tirato il carro verso il cimitero.
Immaginavo che il monaco recitasse, anche se in lingua e parole diverse,“venite angeli del Signore, accorrete santi del paradiso...”, che le trombe della banda ragazzi fossero le trombe degli angeli che davano l’avviso a S. Pietro di aprire le porte.
Alla fine una girandola di fuochi artificiali salutò l’arrivo del fuoco, facendo della pira quasi un turibolo scoppiettante.
Mentre tornavo a piedi sotto il sole cocente (il funerale deve essere realizzato subito dopo mezzogiorno) la figlia mi chiedeva ancora una volta con un sorriso di soddisfazione “Orgoglioso? contento?”.