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apr 7, 2011
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Un articolo apparso sulla "Difesa del Popolo", settimanale della Diocesi di Padova
gen 29, 2011
Categoria: General
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Dal 14 di gennaio al 24 abbiamo avuto la visita di Mons. Adriano Tessarollo, vescovo di Chioggia, insieme a don Lino Mazzocco (direttore dell'ufficio missionario di Chioggia) e a don Alberto Alfiero.

dic 10, 2010
Categoria: General
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 Presso la Casa di Formazione dell’Arcidiocesi di Bangkok, Ban Phu Waan, si é svolto dal 22 al 25 novembre 2010 il secondo incontro dei missionari italiani che operano in Thailandia. 
Croce di Aquileia
 

La lingua

La lingua è ciò che più scoraggia l'arrivo dei missionari e turisti fai da te. La lingua thai presenta alcune caratteristiche particolari: la presenza di ben cinque toni, infatti la stessa parola si può pronunciare con il tono medio-basso-cadente-alto-salente quando si parla è un po' come cantare, ovviamente la stessa parola pronunciata con toni differenti assume anche significati diversi.
Altro aspetto particolare è che la lingua thai usa caratteri a noi del tutto sconosciuti ed all'apparenza impossibili da imparare a scrivere, a leggere e a pronunciare.
Le vocali si possono scrivere sopra, sotto, prima, dopo, o addirittura attorno alla consonante.

Cartello con scritta in lingua thailandese


Questa lingua è stata influenzata da altri ceppi linguistici come il Pali e il Sanscrito Indiani, lo Khmer Cambogiano, il Malese, l'Inglese, il Cinese. Il suo alfabeto, sviluppato e diffuso in passato dal Re Kungramkhamhaeng il Grande nel 1826 (anno Buddista cioè 1284 d.C), è largamente usato tutt'oggi.
Data l'influenza dell'antica lingua Cinese, questa lingua consiste fondamentalmente di parole mono-sillabiche. Successivamente sono stati adottati vocaboli di origine Khmer. L'apparizione di parole polisillabiche all'interno del vocabolario thailandese è da attribuire all'influenza del Sanscrito e del Pali.

Come l'italiano, il thailandese si legge da sinistra a destra. E' un linguaggio tonale, cioè il significato di una parola, come già detto, dipende dal tono o accento con cui la parola stessa viene pronunciata.
I toni sono cinque. Ci sono 44 consonanti e 32 vocali contando le lunghe e le corte. La struttura della frase segue la regola soggetto-verbo-complemento.
I nomi sono espressi al singolare, la "pluralità" è indicata da parole numeriche aggiuntive. Gli aggettivi seguono sempre il nome che devono qualificare. I verbi possono essere cambiati in nomi con alcuni prefissi. Il tempo dei verbi, presente, passato, futuro, viene espresso aggiungendo parole "chiave" all'interno della frase. Come la lingua cinese anche il thailandese fa uso sempre di classificatori che ne specificano il nome.