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ago 9, 2011
Categoria: General
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Don Giueppe Berti scrive alcune righe in occasione della alluvione che ha colpito la parrocchia di Lamphun nella notte tra il 3 e il 4 agosto. 

lug 20, 2011
Categoria: General
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Lo scorso 3 luglio circa 47 milioni di thailandesi sono stati chiamati alle urne. (articolo di don Attilio De Battisti).

apr 23, 2011
Categoria: General
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In questo  breve articolo don Attilio descrive l'esperienza dei campiscuola da lui seguita e organizzata durante le vacanze di fine anno scolastico (marzo-aprile). 
Croce di Aquileia
 

La provincia di Lamphun

Provincia e citta’ di Lamphun

Lamphun e’ la piu’ piccola delle otto provincie che compongono la diocesi di Chiangmai. Conta poco piu’ di quattrocentomila abitanti, ha una estensione di 4.500 km2., lunga 136 km e larga 43 km.

Non solo e’ la piu’ piccola ma anche la piu’ antica di tutto il nord Thailandia e anticamente si chiamava “Ariphunchai”. Secondo la tradizione fu fatta costruire nel 657 A.D. dal monaco Wasuthep che poi invito’ la principessa “Ciamathewi” a prenderne il governo. Per molto tempo Ariphunchai fu la principale citta’ del nord Thailandia e il “regno di Ariphunchai” fu centro di cultura e di diffusione del Buddhismo per tutta la regione. In seguito al sorgere della citta’ di Chiangmai e del regno Lanna il declino di Ariphunchai fu graduale ma irreversibile.


“Il monaco Wasuthep invita la principessa Ciamathewi” da bozzetto per dipinto nel tempio Phrayun.


“i simboli di Lamphun” da pittura nel tempio Doiti.

 

Ai nostri giorni

Attualmente l’importanza di Lamphun deriva dal fatto di ospitate un distretto industriale, l’unico di tutto il nord. Ci sono molte ditte thailandesi che lavorano nella conservazione della frutta e prodotti alimentari e molte piu’ ditte giapponesi, americane e francesi che producono componenti elettronici e lenti di precisione. Oltre a questo esiste una moltitudine di piccole fabbriche per la lavorazione dei mobili, per la scultura del legno etc.

Ed e’ qui che confluisce da tutto il nord una parte dei giovani che cercano un lavoro diverso da piantare il riso e allevare i bufali.

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