Anche questa volta abbiamo avuto conferma della lontananza degli eventi mondiali dalla stampa e mezzi di comunicazione thailandesi. Probabilmente è uno stile diffuso quello di occuparsi solo delle questioni di casa, senza allargare sguardo e respiro. Lo scorso incontro mondiale dei giovani con il Papa, a Rio de Janeiro, non è quasi mai stato nominato nella stampa pubblica thailandese. A mala pena è stato segnalato nei siti diocesani e parrocchiali pur avendo una trentina di partecipanti e due vescovi all’evento. In lingua thai non si é trovato quasi nessun accenno al messaggio-invito rivolto ai giovani da Benedetto XVI ancora nell’ottobre 2012. Non ci sono sintesi dei vari messaggi lanciati da Papa Francesco a Rio de Janeiro e pochissimi hanno organizzato qualche incontro per far conoscere, approfondire o unirsi spiritualmente al meeting.
La Thailandia civile e la Thailandia cattolica fa ancora fatica a sentirsi partecipe del cammino universale della Chiesa. A motivo della sua dimensione minima (0.5% della popolazione), della lingua thai, circoscritta al suo territorio, del suo isolamento geografico e culturale... fatto sta che l’allargamento del cuore e dello sguardo resta una delle sfide principali anche del nostro servizio missionario in questa terra. Noi fidei donum siamo chiamati a creare ponti, occasioni, strumenti perché questa piccola comunità asiatica viva nella cattolicità, si senta a pieno diritto dentro la comunione ecclesiale e contribuisca al lavoro di evangelizzazione mondiale.
Nel caso della Giornata Mondiale della Gioventù 2013 abbiamo preparato e diffuso un video utile per l’animazione dei gruppi giovanili, delle comunità e delle scuole. È uno strumento semplice fatto con materiale già circolante in rete ma che, assemblato bene, si presta per riprendere riflessioni circa la fede, l’entusiasmo, la missione del cristiano, la comunione tra i popoli...
Lo facciamo conoscere a voi, amici in Italia abili nel maneggiare i mezzi di comunicazione, anche per stimolare la vostra creatività. Da casa potete aiutarci a fare chiesa, a fare comunione, pensando e creando materiale (informativo, formativo, ricreativo, catechistico...) con la prospettiva che possa poi essere utilizzabile anche in zone isolate come la nostra.
Ci sembra che anche questo possa diventare un servizio missionario possibile a chi non ha la possibilità di donare tempi lunghi e risorse alle ‘periferie’ geografiche.