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ago 24, 2015
Categoria: General
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Dal 1 al 19 luglio abbiamo avuto la gioia di ospitare tre Seminaristi di quinto anno del Seminario Maggiore di Padova.
ago 24, 2015
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Omaggio alle reliquie di Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII: un racconto dalla comunità di Lamphun (di don Attilio De Battisti)
giu 22, 2015
Categoria: General
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Grazie Vescovo Antonio per il coraggio, la tenacia e la generosità verso questo continente.
Croce di Aquileia
 

La lingua

La lingua è ciò che più scoraggia l'arrivo dei missionari e turisti fai da te. La lingua thai presenta alcune caratteristiche particolari: la presenza di ben cinque toni, infatti la stessa parola si può pronunciare con il tono medio-basso-cadente-alto-salente quando si parla è un po' come cantare, ovviamente la stessa parola pronunciata con toni differenti assume anche significati diversi.
Altro aspetto particolare è che la lingua thai usa caratteri a noi del tutto sconosciuti ed all'apparenza impossibili da imparare a scrivere, a leggere e a pronunciare.
Le vocali si possono scrivere sopra, sotto, prima, dopo, o addirittura attorno alla consonante.

Cartello con scritta in lingua thailandese


Questa lingua è stata influenzata da altri ceppi linguistici come il Pali e il Sanscrito Indiani, lo Khmer Cambogiano, il Malese, l'Inglese, il Cinese. Il suo alfabeto, sviluppato e diffuso in passato dal Re Kungramkhamhaeng il Grande nel 1826 (anno Buddista cioè 1284 d.C), è largamente usato tutt'oggi.
Data l'influenza dell'antica lingua Cinese, questa lingua consiste fondamentalmente di parole mono-sillabiche. Successivamente sono stati adottati vocaboli di origine Khmer. L'apparizione di parole polisillabiche all'interno del vocabolario thailandese è da attribuire all'influenza del Sanscrito e del Pali.

Come l'italiano, il thailandese si legge da sinistra a destra. E' un linguaggio tonale, cioè il significato di una parola, come già detto, dipende dal tono o accento con cui la parola stessa viene pronunciata.
I toni sono cinque. Ci sono 44 consonanti e 32 vocali contando le lunghe e le corte. La struttura della frase segue la regola soggetto-verbo-complemento.
I nomi sono espressi al singolare, la "pluralità" è indicata da parole numeriche aggiuntive. Gli aggettivi seguono sempre il nome che devono qualificare. I verbi possono essere cambiati in nomi con alcuni prefissi. Il tempo dei verbi, presente, passato, futuro, viene espresso aggiungendo parole "chiave" all'interno della frase. Come la lingua cinese anche il thailandese fa uso sempre di classificatori che ne specificano il nome.