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gen 5, 2021
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Il saluto di don Attilio prima del rientro in Italia 
dic 25, 2020
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Il giorno di Natale è trascorso sereno, ma anche qui la pandemia ci ha costretto a ridimensionare la festa.
apr 9, 2018
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Marzo e Aprile qui in Thailndia è tempo d'estate e .... di campiscuola
Croce di Aquileia
 

Sostegno ai catechisti e rappresentanti dei villaggi

             Fin da quando l’opera evangelizzatrice é iniziata nel nord della Thailandia, grazie all’azione dei missionari del M.E.P. (Missioni Estere di Parigi), del Betharram e del P.I.M.E. (Pontificio Istituto per le Missioni Estere) e altre congregazioni straniere e locali, si é dovuto pensare un metodo di apostolato viabile e consono alla situazione geografica e culturale locale.
            La Diocesi di Chiang Mai, che occupa da sola tutto il nord della Thailandia, é composta da migliaia di villaggi sparsi nelle pianure, nelle vallate e tra le foreste delle montagne. I villaggi sono realtà abitative molto semplici (vanno da poche decine di famiglie a qualche centinaio di abitanti) e a volte non sono stabili perché legate a condizioni variabili (acqua, alimenti, vie di comunicazione….). Sono formati da differenti tribù che vivono anche la difficoltà dell'integrazione linguistica, poiché usano lingue locali. 
           
            L’evangelizzazione ha dovuto tener conto di questa situazione e ha potuto entrare in contatto con le singole popolazioni solo attraverso dei ‘mediatori’ che ne conoscessero la lingua e il resto e che condividessero lo spirito del missionario. Questi ‘mediatori’ sono i catechisti e i rappresentanti di villaggio. I primi, pur mantenendo una loro vita familiare o professionale, si mettono a disposizione della Chiesa per formarsi, svolgere nei villaggi l’accompagnamento ordinario (la liturgia settimanale, catechesi, discernimento su quanto accade nel villaggio loro affidato), e assistere il missionario nelle occasioni di visita; i secondi risiedono nel villaggio stesso e mantengo aperte le relazioni con le autorità civili locali, con le istituzioni del posto e soprattutto osservano e riferiscono ciò che di importante succede nel villaggio a cui la comunità e la missione non può sottrarsi.
           
            Specialmente i catechisti sono persone che hanno fatto una forte esperienza di fede. Alcuni di loro sono convertiti dalle tradizioni animiste o dal buddhismo, qualcuno era monaco buddhista. Sono stati formati con corsi, ritiri, incontri a cui la Chiesa ha destinato risorse e attenzione. Sono la vera ricchezza di ogni parrocchia, specie se estesa e articolata come quella di Chae Hom.
            Oltre agli appuntamenti formativi richiesti i catechisti si impegnano settimanalmente a visitare uno o più villaggi, non sempre vicini tra loro o vicini a dove abitano, a celebrare una liturgia della Parola, a mantenere viva la comunità locale e a tenere i contatti con i missionari. Per poterlo fare ‘tralasciano’ per giornate o settimane (corsi biblici, ad esempio) la loro famiglia e le loro attività lavorative. La parrocchia si impegna ad appoggiarli nelle necessità operative (trasporto, benzina, sussidi vari, …) a copertura dei ‘mancati introiti’ del lavoro (che può ripercuotersi anche sulla loro famiglia). La stessa Diocesi ha quantificato il valore di un giorno lavorativo e il costo degli itinerari e viene corrisposto loro, mensilmente, l’equivalente del tempo dedicato. La stessa parrocchia poi si attiva affinché abbiano accesso ad altri strumenti formativi comuni (libri, bibbia, …) e di uso pastorale (proiettore, microfoni,…).
            La stessa Diocesi di Chiang Mai assiste questo cospicuo numero di collaboratori pastorali con un contributo annuale.


      Ai responsabili di villaggio, eletti dalla comunità di base, viene chiesto quasi lo stesso percorso formativo dei catechisti e di tenere il contatto con la comunità civile del posto. Sono persone più semplici culturalmente ma di capacità pratiche riconosciute. Possono responsabilizzarsi dei progetti del villaggio e supportano il catechista nel servizio all’apostolato.

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