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gen 5, 2021
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Il saluto di don Attilio prima del rientro in Italia 
dic 25, 2020
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Il giorno di Natale è trascorso sereno, ma anche qui la pandemia ci ha costretto a ridimensionare la festa.
apr 9, 2018
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Marzo e Aprile qui in Thailndia è tempo d'estate e .... di campiscuola
Croce di Aquileia
 

Centro di Chae Hom

Centro ‘Regina della Pace’

Chae Hom


 

            Sorto negli anni ‘90 ad opera dei padri del PIME, é stato affidato dal 2000 ai sacerdoti fidei donum del progetto Triveneto. É anche il Centro a cui si fa riferimento come parrocchia e come ospitalità.

            A fianco della casa dei sacerdoti, con le strutture necessarie per l’amministrazione della vasta parrocchia, comprende i locali per i ragazzi/e (refettorio e cucina, dormitori, sale di studio, sale multifunzionali e batterie sanitarie), la cappella e una serie di aree e strutture adibite per l’allevamento, la coltivazione e la ricreazione.

            Attualmente accoglie esclusivamente ragazzi/e delle medie-superiori che quotidianamente vanno alla scuola media-superiore statale che dista circa 500 metri. I ragazzi/e provengono da tanti villaggi e sono di diverse tribù etniche. In questo modo avviene tra loro un processo di integrazione e conoscenza reciproca

            Sotto il coordinamento dei missionari un direttore si avvale della collaborazione di un gruppo di 4 animatori.

            Fin dal suo inizio é stato appoggiato con il metodo del ‘sostegno a distanza’ non essendo sufficiente la risorsa locale che al massimo contribuisce con qualche prodotto alimentare (prodotti agricoli dello stesso Centro, ogni famiglia deve dare un contributo per il sostentamento del proprio figlio, lo Stato assicura un contributo per alcune tasse scolastiche).

 

Il Sostegno include le spese del materiale scolastico, alimentazione, manutenzione del Centro, luce, acqua, compenso mensile degli animatori, cuoco, tasse scolastiche, proposte formative…

            Una parte dei ragazzi arriva fino alla 3º media, rientrando poi nel loro villaggio ad aiutare le loro famiglie lavorando nei campi.

Coloro che desiderano continuare a studiare (e sono sempre più numerosi) lo possono fare fino alla fine delle superiori (19 anni) per poi proseguire con l’università, ritornare al villaggio o andare in città in cerca di lavoro, dipendendo dalle capacità e possibilità.

 

 

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